Uno degli aspetti più importanti, nella realizzazione della propria piscina, è la creazione di un ambiente armonioso, che sia in linea con il paesaggio e le costruzioni esistenti.
La pavimentazione attorno alla piscina non deve avere solo caratteristiche di praticità ma deve avere un’indispensabile funzione di protezione e di “spartiacque”. L’erba del prato posta a diretto contatto con il bordo vasca può infatti rappresentare un problema; può inquinare l’acqua con frammenti vegetali e intasare i filtri. A sua volta, l’erba stessa potrebbe subire danni, a causa del contatto diretto con l’acqua trattata che si riverserebbe sul prato ad ogni tuffo o uscita dalla vasca. La pavimentazione serve dunque a questo: a fare da divisorio tra il giardino e la piscina, proteggendole entrambi.
Coniugare funzionalità al design
Sono molti i materiali disponibili e utili allo scopo ma la cosa principale è che questi devono essere sempre adeguati alle condizioni climatiche del luogo. Quindi è necessario fare attenzione nella scelta: i marmi tendono a sfaldarsi dopo il primo inverno in climi troppo freddi, il tufo e il travertino sono troppo troppo porosi per resistere al gelo, le quarziti in climi caldi si riscaldano fino a diventare impraticabili a piedi nudi e il cotto che, in alcuni contesti, diventa scivoloso.
A prescindere dal materiale e dal luogo in cui è posizionata, la superficie per pavimentare la piscina deve essere perfettamente antiscivolo, anche da bagnata, e resistere all’aggressione dei prodotti chimici utilizzati per la disinfezione dell’acqua.
Ulteriore consiglio riguarda il lato più puramente estetico: ricordate che è sempre meglio orientarsi su tonalità in linea con il costruito esistente e con l’ambientale circostante, e preferire materiali tipici del luogo, cosi da garantire una perfetta integrazione nel contesto.
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